Quando pensiamo alla prevenzione e al benessere, ci vengono subito in mente l’alimentazione, l’esercizio fisico, il sonno, lo stress. Ma quanti di noi si soffermano davvero su come respirano? Eppure, la respirazione è l’atto vitale per eccellenza, quello che ci accompagna fin dal primo istante della nostra vita… e spesso lo facciamo in modo automatico, inconsapevole, e purtroppo disfunzionale.
È proprio da questa osservazione che parte Breatheology, il libro del campione danese di apnea Stig Åvall Severinsen, biologo, yogi, scienziato del respiro. Una guida pratica e ispirazionale che unisce fisiologia, tecniche di respirazione, neuroscienze e filosofia orientale per farci scoprire un segreto dimenticato: respirare bene cambia tutto. Sì, anche la salute mentale, la prevenzione delle malattie, la lucidità, il sonno, la gestione dello stress… e persino le prestazioni fisiche e cognitive.
Respirare male ci rende vulnerabili
Nel mondo moderno, stressato e sedentario, la maggior parte delle persone respira troppo velocemente, superficialmente e solo con la parte alta del petto. Questa “respirazione irrequieta”, come la chiama Severinsen, ha un prezzo: iperattivazione del sistema nervoso simpatico, ansia, tensione muscolare, infiammazione, peggioramento della qualità del sonno, riduzione dell’energia e della concentrazione.
Respirare male ci tiene in uno stato di allerta cronica, impedendo al corpo di rigenerarsi. In più, altera la chimica del sangue, portando a uno squilibrio tra ossigeno e anidride carbonica, che compromette l’ossigenazione cellulare.
La respirazione irrequieta è una modalità respiratoria tipica di chi vive in uno stato di stress cronico, ansia o tensione emotiva. È una respirazione:
- superficiale: l’aria resta nella parte alta dei polmoni, non si espande il diaframma;
- rapida e corta: spesso si respira più velocemente del necessario;
- irregolare: il ritmo del respiro cambia a seconda delle emozioni e delle situazioni, senza coerenza;
- prevalentemente toracica: si alzano le spalle o il petto, invece di coinvolgere l’addome;
- inconscia: chi la pratica non se ne accorge, ma vive con il fiato “corto” per buona parte della giornata.
Stig Severinsen nel suo libro Breatheology sottolinea che questo tipo di respirazione manda segnali al cervello che amplificano lo stress. È un circolo vizioso: più sei stressato, peggio respiri, e peggio respiri, più lo stress cresce.
La buona notizia è che si può spezzare questo ciclo. Il primo passo? Accorgersi di come si respira per poi invertire tutto questo allenando la respirazione, con esercizi semplici ma potenti.
Imparare a respirare: una competenza dimenticata
Breatheology insegna a “riappropriarsi” del proprio respiro, rendendolo più lento, più profondo e più consapevole. Le tecniche proposte derivano da discipline come lo yoga, la meditazione, l’apnea sportiva, ma sono spiegate in modo accessibile a tutti. La “respirazione normale” non è quella più comune, ma quella più funzionale per il corpo.
Una respirazione normale:
- coinvolge il diaframma, non solo il torace;
- è silenziosa, fluida;
- ha un ritmo lento e costante, tra i 4 e i 6 respiri al minuto;
- passa attraverso il naso, non la bocca (importante per filtrare, umidificare e regolare l’aria).
Uno dei primi esercizi fondamentali è la respirazione diaframmatica, che coinvolge il muscolo principale della respirazione (il diaframma) e permette di:
- aumentare l’ossigenazione del sangue,
- stimolare il nervo vago (quindi il sistema nervoso parasimpatico),
- abbassare la frequenza cardiaca,
- ridurre l’ansia.
Questa respirazione “profonda” è la base per qualunque pratica: che si tratti di meditare, rilassarsi, fare sport o prepararsi a parlare in pubblico.
Il respiro come strumento per dominare la mente
Uno dei capitoli più affascinanti del libro riguarda il rapporto tra respiro ed emozioni. Quando siamo ansiosi, stressati o spaventati, il nostro respiro cambia. Ma il bello è che anche modificando volontariamente il respiro possiamo cambiare lo stato mentale.
Severinsen mostra come le tecniche respiratorie siano in grado di:
- calmare l’ansia,
- ridurre il cortisolo,
- migliorare l’umore,
- aiutare in caso di attacchi di panico,
- rafforzare la concentrazione e la lucidità mentale.
Un esempio pratico è la tecnica 4-7-8, utilizzata per calmare rapidamente il sistema nervoso:
- Inspira per 4 secondi.
- Trattieni il respiro per 7 secondi.
- Espira lentamente per 8 secondi. Ripetere questo ciclo per alcuni minuti porta il corpo in uno stato di profondo rilassamento.
Respirare per vivere meglio, non solo per sopravvivere
Secondo Severinsen, una buona respirazione dovrebbe essere:
- Nasalizzata: respirare dal naso filtra, riscalda, umidifica e ottimizza l’aria che entra nei polmoni.
- Profonda: per attivare il diaframma e aumentare la capacità vitale polmonare.
- Lenta: meno respiri al minuto = maggiore efficienza e stato di calma.
- Ritmica e consapevole: per aumentare il focus e la presenza mentale.
Tutto questo non solo riduce lo stress, ma migliora la salute cardiovascolare, potenzia il sistema immunitario e aiuta anche nella prevenzione di malattie croniche legate all’infiammazione e allo squilibrio del sistema nervoso autonomo.
Il respiro come alleato nello sport (e nella vita quotidiana)
Per chi fa attività fisica, il respiro è un potenziatore naturale. Severinsen spiega come usare la respirazione per:
- migliorare la resistenza (coordinando respiro e movimento),
- aumentare la forza (stabilizzando il core con la manovra di Valsalva controllata),
- recuperare più velocemente (grazie alla respirazione lenta post-esercizio).
Ma anche chi non fa sport può trarre beneficio da queste tecniche: per esempio, camminare respirando consapevolmente, oppure usare la respirazione per affrontare un momento difficile, un conflitto o un pensiero ossessivo.
Un respiro alla volta verso la prevenzione integrata
Breatheology non è solo un libro sul respiro. È un invito a rallentare, a ricollegarsi con il proprio corpo e con la propria mente. È una guida per chi vuole vivere in modo più consapevole, per chi desidera affrontare l’ansia, migliorare la qualità del sonno, rafforzare la propria energia vitale.
E, soprattutto, è uno strumento semplice e alla portata di tutti per fare vera prevenzione: quella che parte dal quotidiano, da gesti semplici ma potenti, come un respiro consapevole.
Prova anche tu: un esercizio quotidiano di respiro consapevole
🕊️ La sfida del minuto lento
Ogni giorno, prenditi 1 minuto per respirare lentamente, profondamente e solo con il naso. Conta fino a 4 mentre inspiri, fai una breve pausa, poi espira lentamente fino a 6. Fallo da seduto, in silenzio, con gli occhi chiusi. Un minuto al giorno per ritrovare calma, lucidità e centratura.
Respirare meglio è vivere meglio.
E se la vera rivoluzione per la nostra salute iniziasse proprio da qui?
Bibliografia:
“Breatheology: The Art of Conscious Breathing”, Stig Avall Severinsen, 2010
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