



E’ qui che Ancel Keys entra in scena con la risposta.








Nel 2007 la dentista Cristin Kearns durante una conferenza che esaminava il legame tra malattia gengivale e diabete, rimase sorpresa di sentire che la raccomandazione data in un opuscolo era di ridurre i grassi saturi e aumentare l’assunzione di fibre piuttosto che diminuire il consumo di zucchero. Quando nell’opuscolo il tè Lipton che contiene 56 grammi di zucchero veniva indicato come bevanda a “semaforo verde” divenne sospettosa.
Allora chiese conto a Steven Aldana, uno dei presentatori, e questi rispose che non c’erano prove che collegavano lo zucchero alle malattie croniche. Kearns, essendo esperta di carie rimase sbalordita da questa affermazione. Questo la rese molto curiosa nei confronti dell’industria dello zucchero.
Un giorno in una biblioteca pubblica digitando la parola “zucchero” spuntarono i record della The Great Western Sugar Company. Questo la portò a viaggiare in Colorado dove reperì alcune scatole conservate negli archivi di una biblioteca in cui trovò documenti scottanti sulla industria dello zucchero.
Sulla prima cartella riguardante The Sugar Association Inc. c’era scritta la parole RISERVATO. Questa conteneva diversi documenti che rivelavano come l’industria dello zucchero stesse pagando parecchi scienziati per minimizzare il coinvolgimento dello zucchero nelle malattie cardiache.
Alla fine nel 2016 fece clamore la notizia del coinvolgimento dell’industria dello zucchero nella demonizzazione dei grassi saturi.
Mark Hegstead, la persona che ha contribuito a scrivere le linee guida dietetiche di McGowern, è stato uno degli scienziati pagati dall’industria dello zucchero negli anni ’60 per dirottare la colpa delle malattie cardiache dagli zuccheri ai grassi.
In quel periodo il fisiologo e nutrizionista Dr. John Yudkin spiegava che la causa più probabile di obesità, diabete e malattie cardiache era il massiccio aumento del consumo di zucchero.
Nel 1967 l’industria dello zucchero pagò 50.000 dollari (in denaro di oggi) a Mark Hegsted e ad altri due scienziati di Harvard per una recensione pubblicata sul prestigioso New England Journal of Medicine che minimizzava il ruolo dello zucchero nelle malattie cardiache e incolpava invece i grassi. Uno di questi scienziati era collega di Mark Hegsted, il famosissimo nutrizionista di Harvard, Frederick J. Stare.
Frederick Stare lavorava con l’industria dello zucchero almeno dagli anni ’50 e il suo dipartimento di Harvard aveva ricevuto centinaia di migliaia di dollari. Negli anni ’70 divenne praticamente un portavoce dell’industria, apparendo in TV e alla radio per minimizzare gli effetti negativi dello zucchero sulla salute e puntare invece il dito sui grassi. Arrivò a dire che la Coca-Cola era “uno spuntino sano tra i pasti” e che i cereali per la colazione sono fantasticamente salutari. Questo accadde solo un paio di mesi prima che la società di cereali per la colazione Kellogg’s donasse 2 milioni di dollari per creare la Harvard Nutrition Foundation.
Anche Ancel Keys riceveva denaro dall’industria dello zucchero.
Così nel 1980 gli americani ottennero la piramide alimentare che diceva di evitare il più possibile i grassi animali saturi e di mangiare 6-11 porzioni di cereali ogni giorno.Le linee guida dietetiche statunitensi sono state la base dell’educazione nutrizionale per medici, nutrizionisti, dietologi, hanno determinato cosa viene servito negli ospedali, nell’esercito e ai bambini a scuola. Ad esempio il latte intero è illegale nelle scuole statunitensi! Naturalmente, la piramide alimentare ha anche fortemente influenzato il tipo di prodotti che sono stati commercializzati in TV.
Gli americani e il resto del mondo ha seguito il consiglio! Abbiamo mangiato più frutta fresca, verdura e molte più noci e abbiamo mangiato meno carne rossa e uova. Abbiamo iniziato a mangiare maggiormente a base vegetale. Ma siamo ingrassati e i ricoveri per insufficienza cardiaca sono addirittura aumentati.
Robert Frantz un giorno ricevette una telefonata da qualcuno del NIH che diceva: “Il dott. Frantz? Gira voce che ci possano essere alcuni dati molto interessanti nel seminterrato di suo padre.”
Il padre di Robert Frantz era Ivan Frantz che dedicò tutta la vita allo studio delle malattie cardiache, in particolare a comprendere il ruolo del colesterolo e dei lipidi nel sangue.
Negli anni ’60 Ivan Frantz e Ancel Keys condussero uno studio di intervento dietetico durato 5 anni meticolosamente controllato su oltre 9000 soggetti. Si chiamava Minnesota Coronary Survey e negli intenti aveva lo scopo di dimostrare cosa succede quando le persone eliminano i grassi saturi e li sostituiscono con olio vegetale. Si aspettavano che fosse la prova finale a supporto della teoria di Ancel Keys secondo cui i grassi saturi causano le malattie cardiache.
I pazienti nello studio di Frantz andavano a mangiare in mensa e ricevevano uno di due vassoi. Sembravano completamente identici, ma in un vassoio c’era cibo cotto in olio vegetale mentre nell’altro il cibo era cotto con grassi saturi.
Lo studio si concluse nel 1973 prima che fossero fatte le linee guida dietetiche statunitensi. Ma purtroppo Ivan Frantz ha aspettato 16 anni prima di pubblicare i suoi dati nel 1989. Il giornalista investigativo Gary Taubes chiese a Ivan Frantz poco prima che morisse perché aveva aspettato così tanto ed egli rispose che erano troppo “delusi” dai risultati. Nonostante fosse il co-autore principale dello studio, il nome di Ancel Keys rimase nascosto nella pubblicazione del 1989. Questo probabilmente perché lo studio smentì la teoria di Ancel Keys.
Lo studio scoprì che le persone che seguono una dieta a base di olio vegetale a basso contenuto di grassi saturi avevano un colesterolo più basso ma non vivevano più a lungo.
Il ricercatore dello NIH (National Institutes of Health) Christopher Ramsden ha rintracciato i dati grezzi dello studio nascosti nel seminterrato di Frantz: “Le persone che avevano più di 65 anni che erano a dieta da più di un anno… più il loro colesterolo veniva abbassato, maggiore era il rischio di un esito avverso. Le persone sopra i 65 anni morivano prima se avevano una cosiddetta dieta sana”. Questa era una prova molto solida che non avremmo avuto motivo di limitare i grassi saturi eppure le linee guida dietetiche sono passate lo stesso. Il biochimico George Mann ha partecipato allo sviluppo del Framingham Heart Study che è iniziato nel lontano 1948 e ha cercato di dimostrare la teoria di Ancel Keys secondo cui i grassi causano malattie cardiache. Dopo aver esaminato i dati il dott. Mann ha detto che “il grasso dietetico non è il determinante della colesterolemia o della malattia coronarica” e che diffondere l’idea che il grasso causi le malattie cardiache è “la più grande truffa mai perpetrata nei confronti del pubblico americano”.
Per la sua tesi di dottorato la dott.ssa Zoe Harcombe ha analizzato tutti gli studi randomizzati controllati su grassi, colesterolo e malattie cardiache che erano disponibili quando le linee guida dietetiche – la piramide alimentare- venne promulgata. La sua analisi ha rivelato che mentre le persone potevano ridurre il colesterolo attraverso la dieta, questo non riduceva le malattie cardiache o prolungava la durata della vita. Cioè non c’erano prove solide a favore delle linee guida dietetiche nel mentre che venivano fatte.
Un altro studio randomizzato controllato durato 10 anni su 10.000 uomini pubblicato nel 1986 ha scoperto che abbassare il colesterolo non prolungava la vita o riduceva i decessi per malattie cardiache. Un ulteriore studio randomizzato controllato durato 7 anni è stato condotto su 50.000 donne dal NIH con una spesa di 700 milioni di dollari. Lo studio in questione non ha trovato che una dieta a basso contenuto di grassi riduca il rischio di malattie cardiache, ictus o diabete. Tuttavia c’è stata un’altra scoperta in questo studio NIH che gli autori hanno evitato di presentare nella tabella dei risultati: “Nelle donne con una storia di malattie cardiovascolari che venivano randomizzate nel gruppo della dieta a basso contenuto di grassi il rischio di problemi come un attacco cardiaco era aumentato del 26%. Questo è stato l’unico risultato statisticamente significativo dell’intero studio. Stranamente non è finito nella tabella dei risultati…”
Quindi, se i grassi saturi sono cattivi e i cereali sono buoni come dice la piramide alimentare, allora dovremmo mangiare meno carne, latticini e uova e mangiare più grassi insaturi vegetali e più carboidrati dalle piante! Allora perché non fare una dieta totalmente a base vegetale per invertire le malattie cardiache? Il medico vegetariano Dean Ornish è stato l’uomo che alla fine ha dimostrato che una dieta a base vegetale è la soluzione per la salute.
Nel 1986 Dean Ornish ha condotto uno studio di 5 anni in cui 20 persone con malattie cardiache hanno seguito una dieta vegetariana a basso contenuto di grassi. Questo li ha portati a invertire la loro malattia cardiaca. Il risultato era fenomenale! Una dieta a base vegetale era l’unica dieta in grado di invertire le malattie cardiache. Anche il film The Game Changers del 2019 di Arnold Schwarzenegger e James Cameron ha promosso questo studio.La maggior parte del film è incentrata sulle storie di persone che hanno cambiato la loro dieta: da una con molto cibo trasformato a una dieta vegana traendone questo o quel beneficio per la salute.
Lo studio di Dean Ornish addirittura incoraggiò Bill Clinton a diventare vegano.
Il problema è che lo studio di Ornish ha esaminato solo 20 persone che non stavano solo mangiando a base vegetale in quanto è stato detto loro di mangiare meno zucchero, meno cibi trasformati e più cibi integrali e hanno anche mangiato meno calorie. Dovevano anche praticare 5 ore di aerobica a settimana, fare sessioni di gestione dello stress e persino supporto psicosociale di gruppo per 5 anni. Una delle persone ha smesso di fumare. Hanno perso una media di 6,5 chili di peso.
Quindi cosa ha davvero invertito la loro malattia cardiaca? Sappiamo che lo stress può aumentare il rischio di malattie cardiache. Quindi è stata la gestione dello stress o il gruppo di supporto? O era il nuovo regime di esercizi? O era la perdita di peso? La loro dieta aiutava perché era “a base vegetale” o perché si sono attenuti a cibi integrali, hanno tagliato lo zucchero e il cibo spazzatura e hanno ridotto le calorie complessive?
BlueZones.com di proprietà della chiesa avventista del settimo giorno dice che se vuoi essere come i centenari nelle zone blu e vivere fino a 100 anni dovresti avere una dieta composta dal 95% al 100% da vegetali. Ma l’idea che le Zone Blu siano a base vegetale è un mito.
OKINAWA
Le persone che affermano che la dieta tradizionale di Okinawa non ha quasi carne si basano su un sondaggio condotto nel 1949 fatto subito dopo che la guerra ha decimato la popolazione di maiali di Okinawa del 90% e le persone stavano morendo di fame. Il Dott. Shunichi Kimura scrisse nel suo libro del 1988 “Meat and Health” che gli Okinawani di 100 anni mangiavano carne di maiale 3 volte tanto rispetto ad altre regioni del Giappone. Uno studio del 1992 ha scoperto che i centenari giapponesi mangiavano molte più proteine animali rispetto al giapponese medio.SARDEGNA
Gli abitanti della Sardegna mangiano molti prodotti animali come latte di capra e pecora e specialmente formaggio. Il Dott. Bill Schindler ha detto che quando è andato in Sardegna gli hanno dato molta carne ogni giorno.
IKARIA
La nutrizionista Mary Ruddick vive in Grecia è stata a Ikaria e dice che “I latticini sono un enorme punto fermo qui. In particolare, latticini di capra e pecora. …Abbiamo intervistato diverse persone e dicono di mangiare carne ogni giorno.”NIKOYA
Gli uomini di Nicoya che vivono più a lungo mangiano molto riso, fagioli e proteine animali.LOMA LINDA
Loma Linda in California è il luogo dove vivono molti avventisti del settimo giorno che seguono una dieta a base vegetale e che in effetti vivono circa 10 anni in più rispetto alla media dei cittadini americani. Tuttavia fanno anche molte altre cose come non mangiare cibo spazzatura, sono molto attivi fisicamente, fanno un sonnellino a metà giornata e non fumano. C’è un’altra popolazione della California che ha una grande longevità proprio come gli avventisti del settimo giorno, i mormoni. Sono abbastanza simili: sono attenti alla salute, rimangono sposati, hanno una forte comunità e non fumano. Ma… non hanno una dieta a base vegetale sperimentando comunque tutti i benefici della longevità tanto quanto gli avventisti del settimo giorno.
Lo studio qui sopra riportato contraddice completamente la narrazione delle Blue Zone. I dati esaminano 175 diverse popolazioni e hanno rilevato che un maggiore apporto di carne era associato a una maggiore aspettativa di vita. Infatti, il paese più longevo del mondo, Hong Kong, mangia più carne.
Il New York Times, la CNN, NPR, The Guardian, HealthLine, Forbes, National Geographic e molti altri organi di stampa hanno riferito di uno studio di Harvard che suggerisce che la carne causa il diabete. Lo studio ha scoperto che le persone che hanno mangiato più carne avevano un rischio di diabete maggiore del 62%.
L’autore dello studio è Walter Willett consulente della società Blue Zones di proprietà degli Avventisti del Settimo Giorno è stato capo del dipartimento di nutrizione di Harvard per 26 anni e ha promosso una dieta a base vegetale per almeno 30 anni. Walter Willett è anche il copresidente della commissione EAT Lancet che fa parte del Forum EAT fondato dalla miliardaria norvegese vegana Gunhild Stordalen, un’attivista per i diritti degli animali. EAT Forum è partner di diverse aziende di alimenti trasformati come Kellogg’s e Pepsico, nonché di aziende di fertilizzanti e pesticidi e aziende di additivi alimentari.
Nel 2019 Walter Willet ha esposto la dieta EAT Lancet secondo la quale dovremmo tutti mangiare vegetariano con basso contenuto di grassi. In particolare raccomanda 850 calorie da cereali e patate, 204 calorie da frutta e verdura, 232 calorie da legumi e noci e infine dovremmo avere 120 calorie dallo zucchero!
Tuttavia Walter Willett nel 2012 diceva: “Questo faceva parte della convinzione che il grasso nella dieta sia ciò che ti fa ingrassare … Sono cresciuto in Michigan in una comunità rurale e posso dirti che gli agricoltori sanno da migliaia di anni che se vuoi ingrassare un animale dagli da mangiare cereali e una dieta ad alto contenuto di carboidrati, li metti in un recinto in modo che non possano muoversi e ingrassino in modo molto prevedibile. …molte prove suggeriscono che è più facile per molte persone ingrassare con diete a basso contenuto di grassi e ad alto contenuto di carboidrati. Questo è ciò che la letteratura sta suggerendo. È interessante che il grasso nella dieta non abbia quasi nulla a che fare con il grasso nel corpo. Possiamo ingrassare molto con un sacco di carboidrati.”
Lo studio sul nesso carne-diabete di Harvard fatto da Walter Willett è uno studio di tipo epidemiologico. L’intera carriera di Willett ha ruotato attorno a questo tipo di studi considerati però come prove molto deboli a causa del modo con cui si determina ciò che le persone mangiano. Le persone che rispondono a un questionario che chiede quanto spesso hai mangiato pancetta l’anno scorso come fanno a ricordarsi? Oppure quanti grammi di manzo hai mangiato il mese scorso? Pensi davvero di poter davvero dare un quadro accurato del tuo consumo di carne? Ti ricordi anche cosa hai mangiato l’anno scorso? OK, ora forse hai tenuto un diario alimentare di quanta pancetta hai mangiato e puoi dire con sicurezza di aver mangiato pancetta 2-4 volte a settimana. Stavi mangiando una fetta di pancetta o 500 grammi di pancetta alla volta? Con cosa stavi mangiando la pancetta? Era un cheeseburger con pancetta e patatine fritte o era sopra un’insalata? Era pancetta con uova e pane tostato e succo d’arancia o era pancetta con uova e acqua senza pane tostato?
Dai un’occhiata a questo questionario alimentare dell’Università di Cambridge.
La domanda “con cosa stavi mangiando quel cibo” è davvero importante perché porta a quello che viene chiamato lo “Healthy User Bias.” (pregiudizio dell’utente sano). Questo si riferisce al fatto che, poiché le persone sono state portate per decenni a credere che la carne e i grassi saturi non siano sani il tipo di persona che evita la carne rossa e il grasso saturo è il tipo di persona che fa altre cose salutari come l’esercizio fisico, non fumare, non bere, non mangiare tante calorie e non mangiare cibo spazzatura. L’americano medio a cui non importa nulla del consiglio del suo medico di evitare la carne rossa e i grassi saturi è più probabile che mangi hot dog al formaggio al peperoncino con una coca cola, oppure le merendine e così via. Infatti nello “studio sulla carne provoca il diabete” di Willett sono stati inclusi lasagne e sandwich nella definizione di carne.
Lo studio “Dietary habits and mortality in 11,000 vegetarians and health conscious people: results of a 17 year follow up” che ha preso in esame i mangiatori di carne e i vegetariani ha spiegato molto abilmente questo “pregiudizio dell’utente sano”. Hanno specificamente preso di mira i clienti dei negozi di alimenti naturali. Era uno studio basato su questionari, ma potevano essere abbastanza sicuri che gli onnivori carnivori sarebbero stati attenti alla salute tanto quanto i vegetariani. Con questo studio hanno scoperto che sia i vegetariani che gli onnivori attenti alla salute vivevano più a lungo della persona media, ma i vegetariani che evitavano la carne non vivevano più a lungo degli onnivori.
Tonnellate di questi deboli studi epidemiologici basati su questionari sono spesso citati per sostenere che la carne rossa è assolutamente dannosa per la salute.
Quasi tutti i titoli delle notizie dei giornali che dicono cose come:
・Carne rossa legata ad un aumento del rischio di diabete di tipo 2
・Carne rossa associata all’infiammazione
・Carne rossa legata alla morte precoce
・Dieta a base vegetale legata a un minor rischio di malattie cardiache
sono basati su questi studi epidemiologici. E molti di loro provengono dall’Università di Harvard. Walter Willett, per lunghi anni a capo del Dipartimento di Nutrizione di Harvard, ha incentrato tutta la sua carriera su studi epidemiologici che tentavano di demonizzare la carne rossa.
Digitando “carne rossa Walter Willett” su PubMED si trovano 59 diversi studi basati su questionari che incolpano la carne rossa o i prodotti animali per questo o quel problema di salute. Questi sono i tipi di studi di cui i giornali scrivono spesso. È interessante notare che 13 degli studi di Walter Willett hanno rilevato che i prodotti animali non erano collegati alle malattie … ma questo non ha fatto notizia.
Lo studio qui sotto invece ha esaminato i miglioramenti auto-riferiti nella salute delle persone dopo aver fatto una dieta carnivora per più di 6 mesi:
・Il 100% dei diabetici ha smesso i farmaci iniettabili
・Il 92% dei diabetici ha completamente smesso l’insulina
・l’84% dei diabetici ha smesso tutti i farmaci orali
David Katz nutrizionista di Yale ha lavorato a stretto contatto con Walter Willett su in gruppo di difesa contro la carne. Katz era particolarmente infuriato per il libro di Nina Teicholz “The Big Fat Surprise” e scelse di attaccarla personalmente in più occasioni. La definì un “animale” e “una fuori di testa che vive nel seminterrato di sua madre”.
Nina Teicholz in un confronto con Katz ha detto che uno studio del 2016 ha rilevato che gli studi di epidemiologici sono stati confermati come giusti solo il 20% delle volte e un altro studio del 2011 ha detto che avevano ragione lo 0% delle volte. Nina Teicholz: “Le probabilità che quegli studi epidemiologici siano corretti sono dello 0-20%. Zero più zero più zero è ancora zero…Cosa vediamo intorno a noi in America oggi? Vediamo epidemie fuori controllo di obesità e diabete e malattie cardiache e cancro e steatosi del fegato… e dal 1970 mangiamo sempre più alimenti vegetali e sempre meno alimenti animali. Abbiamo fatto davvero di tutto per seguire queste linee guida basate sulle piante e non ha funzionato per noi.”
Katz è stato pagato $3,500/ora per difendere lo yogurt Chobani ad alto contenuto di zucchero, è pagato dalla Western Sugar Association, ha ricevuto $1,109,945 dalla Walnut Industry, $731,000 da Hershey, $633,000 da Quaker Oats, $154,000 da KIND Bars (una industria che produce snack a base vegetale).
Nel confronto con Nina Teicholz David Katz ha portato però 18 studi randomizzati controllati per difendere la sua posizione secondo cui tagliare il consumo di carne è più sano.
Se si vuole dimostrare che in particolare la carne è stata la causa del peggioramento della salute o della mancanza di miglioramento della salute, è meglio avere uno studio controllato randomizzato davvero ben progettato. Qualcosa di simile al Minnesota Coronary Survey in cui le persone andavano in una caffetteria e non sapevano se stavano ricevendo pasti con olio vegetale o burro. Uno studio in cui vengono controllate le calorie, la composizione dei macronutrienti, il regime di esercizi e così via, tranne una unica differenza in cui gruppo mangia fagioli laddove l’altro gruppo mangia carne.
Quanti dei 18 diversi studi randomizzati controllati di David Katz lo hanno fatto?
Uno.
Uno studio del 2014 fornito da Katz ha esaminato la perdita di peso e il controllo dell’appetito in venti uomini obesi. Sono stati sottoposti a diete dimagranti ad alto contenuto proteico che avevano entrambe il 30% di proteine, il 30% di grassi e il 40% di carboidrati. Una era a base di carne, l’altra era vegetariana e a base di proteine della soia. Cosa ha trovato lo studio? Il controllo dell’appetito e la perdita di peso erano simili per entrambe le diete. Il profilo ormonale intestinale era sovrapponibile tra le due diete, il che suggerisce che le diete vegetariane possono essere efficaci quanto le diete a base di carne per il controllo dell’appetito durante la perdita di peso. Quindi questo studio non ha dimostrato che le diete a base vegetale sono più salutari.Tutto ciò che questo studio suggerisce è che le proteine della soia non sono inferiori alla carne come fonte proteica per sopprimere l’appetito.
Quindi quanti dei 18 studi presentati da David Katz erano studi ben progettati che hanno dimostrato che le persone hanno guadagnato più peso o avevano un aumentato rischio di diabete o malattie cardiache e così via quando hanno mangiato carne?
Nessuno.
L’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro della OMS è arrivata alla conclusione che la carne rossa causa il cancro al colon valutando 800 studi, eliminandone però 744 e in realtà esaminandone solo 56. Questi erano tutti studi epidemiologici basati su questionari. Inoltre 24 di questi hanno trovato la carne rossa o la carne lavorata buona o neutra. Per sostenere ulteriormente la posizione hanno anche considerato alcuni studi sperimentali condotti sui ratti. In ciascuno di questi studi hanno prima iniettato un agente cancerogeno e poi li hanno nutriti con carne lavorata per 100 giorni, che è circa 10 anni per un ratto…I ratti tuttavia non hanno sviluppato il cancro.
L’OMS ha anche sostenuto la propria posizione con studi in cui hanno dato da mangiare ai ratti composti molto specifici trovati nella carne. Uno era il composto N-nitroso. Uno dei principali tossicologi presenti alla riunione che ha determinato se la carne causa il cancro si è alzato e ha detto che questi studi sono totalmente irrilevanti perché stavano dando da mangiare ai ratti quantità di questi composti che sono così massicci che gli esseri umani non potrebbero mai mangiare abbastanza carne per ottenere anche una frazione della quantità che i ratti hanno ottenuto. Il presidente della riunione gli ha detto “di stare zitto e sedersi”.
Un altro composto era il ferro eme. Il Dott. David Klurfeld, uno degli scienziati che faceva parte del gruppo che ha preso questa decisione sul rapporto tra carne e i cancro, ha detto che “non ci sono dati che i normali livelli di eme nell’intestino umano possano causare danno”
In conclusione non ci sono prove solide che diventare vegani e rimuovere i prodotti animali dalla tua dieta ti renderà più sano o ti farà vivere più a lungo. Le persone potrebbero indicare questo o quello studio che suggerisce che l’assunzione di fibre è cosa buona o che mangiare più verdure porta a questo o quel risultato.
Quindi? Non significa che non puoi mangiare carne e mangiare verdure o fibre.
Non troverai uno studio in cui le persone che stanno già vivendo uno stile di vita sano (esercizio fisico, non fumano, non bevono molto) e già mangiano una dieta onnivora sana senza cibo spazzatura, senza molto zucchero aggiunto o oli vegetali che dica che basta rimuovere la carne dalla dieta per poi vedere cambiamenti positivi dei biomarcatori collegati in modo affidabile alla salute o alla malattia.
Di solito, le persone sperimentano miglioramenti con una dieta vegana perché la loro dieta precedente era pessima.
Quando si tratta di vivere più a lungo, la maggior parte delle prove indica che la dieta non è un fattore così importante. Infatti il libro “Living to be 100” del 1982 ha scoperto che la maggior parte dei centenari citava ragioni molto particolari per la propria longevità come: “dormo con la testa rivolta verso nord” o “Non credo nei germi”.
Supponendo che la dieta della persona sia abbastanza ragionevole (sta mangiando una dieta a base di cibi integrali) i fattori che fanno davvero la differenza sembrano essere:
-Attività fisica regolare
-Forte connessione sociale
-Forte volontà di vivere
-Uno scopo nella vita
Tra i 1.200 centenari intervistati dalla Social Security Administration e da Osborn Segerberg Jr., autore di ”Living to be 100” (Charles Scribner’s Sons), il godimento che proviene dal lavoro e una forte volontà di vivere sono emersi come il tema comune dominante.